RASSEGNA STAMPA 2020
Messaggero Veneto 29 1 2020
Messaggero Veneto 7 2 2020
Il Gazzettino 6 2 2020
Hanno presentato calcoli e dati. I calcoli vengono eseguiti su tanto è lo spazio riservato al fiume, cioè le golene, e quanta acqua può defluire in esse in caso di piene alluvionali. Perciò più golene togliamo al fiume e più opere di laminazione san da fare. Quindi, protezione civile in primis perché devono tutelare la sicurezza pubblica, autorità di bacino assessori sindaci, chi dall'alto per tutelare il patrimonio naturale del fiume, e chi dal basso vuole tutelare le popolazioni a rischio ecco che prevale innanzitutto la vita delle persone. Vero è però che pur sapendo che è proibito costruire opere sulle golene, vedi ad esempio l'ultima cattedrale la variante di Diginano che ha portato via una golena P4 molto importante per il deflusso delle acque, l'autorità di bacino non ha voce in quanto la regione, perché autonoma, può e decide di costruire lo stesso. Ora per ovviare al fatto che sono state costruite opere negli spazi riservati al fiume hanno deciso di costruire opere che compensino. Io penso che la giustificazione della sicurezza e del rischio alluvionale dei paesi rivieraschi, vedendo le soluzioni proposte,.. altro non sia che una scusa per continuare a distruggere il Tagliamento senza però risolvere il problema che non è assolutamente da sottovalutare cioè la salvaguardia la vita delle persone. F.P.
Messaggero Veneto 2 2020
Se non bastasse, siccome non sufficiente ad assicurare la sicurezza per il basso corso servirà un ulteriore opera ovviamente da fare a monte....cosi il basso corso potrà continuare a costruire. È in atto una grave aggressione al Tagliamento serve dunque che tutti lo sappiano. Diciamo che dire..che bello il nostro fiume non è più sufficiente....