ASSIEME PER IL TAGLIAMENTO
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sul Fiume Tagliamento
Comunicati Stampa
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Lettera aperta 02/2007:
COMUNICATO STAMPA 09/02/2007
Oggetto: LETTERA APERTA AL MINISTRO DELL'AMBIENTE ALFONSO PECORARO SCANIO
Avremmo voluto incontrarLa durante la sua visita in Friuli Venezia Giulia di questi giorni; prendiamo atto, con rammarico, che non è stato possibile trovare uno spazio per incontrare le Associazioni ambientaliste ed i Comitati impegnati a tutela della Carnia e dell'area del Tagliamento.
Data la gravità del momento, non possiamo comunque rinunciare di renderLe noto, pubblicamente, il nostro intervento.Da anni Associazioni di protezione ambientale e Comitati si battono quotidianamente assieme per difendere principi che dovrebbero essere costituzionalmente garantiti, ma che invece appaiono sempre più labili.
Unanimemente abbiamo dovuto prendere atto, spesso nostro malgrado, che l'attuale Giunta regionale rappresenta senza dubbio il punto più basso della storia del Friuli Venezia Giulia sotto il profilo della tutela dell'ambiente, della trasparenza e dei diritti dei cittadini a partecipare alle scelte che coinvolgono i territori in cui vivono. Nemmeno tra le forze presenti all'interno del Consiglio Regionale, al di la degli "spot elettorali" che cominciano a farsi vedere, abbiamo potuto intravedere segnali credibili di attenzione verso le problematiche ambientali e verso quanti, nelle associazioni e nei comitati, se ne fanno quotidianamente carico. Anzi. In questi anni abbiamo incassato insulti e scherni da parte dalle massime cariche di questa Regione e da alti esponenti di parti politiche che credevamo vicine ai temi della tutela dell'ambiente.
Ma nessuno si illuda che gli abitanti del Friuli Venezia Giulia chinino la testa davanti a questi atteggiamenti. Come la storia insegna, sappiamo stringere i denti ed andare avanti, ed essere lucidi anche nei momenti più difficili: noi la nostra parte continueremo a farla.
Nel nostro percorso di questi ultimi anni abbiamo ricevuto importanti supporti da parte delle Istituzioni della Comunità Europea; siamo cresciuti numericamente, ma siamo cresciuti anche &endash; e soprattutto &endash; sotto il profilo della capacità tecnica e politica, dovendo sopperire molto spesso al "vuoto spinto" dei palazzi della Regione in queste materie.
Dalla Laguna di Grado e Marano alla proposta di insediamenti altamente inquinanti in aree già in sofferenza della pianura friulana, dalla devastazione della Baia di Sistiana alla questione dei rigassificatori nel golfo di Trieste, dalla vicenda delle casse di espansione sul Tagliamento all'ipotesi di una nuova autostrada che sfascerebbe i territori della Carnia e del Cadore, dalle tratte di alta velocità ferroviaria in Friuli e sotto il Carso alla miriade di nuovi elettrodotti da costruire per soddisfare logiche privatistiche, a tante, tante altre vicende, stiamo assistendo al più grave attacco mai condotto nei confronti del Friuli Venezia Giulia. Si tratta di una questione di metodi, prima ancora che di contenuti. Mentre la Regione Friuli Venezia Giulia da avvio a vuoti simulacri di Agenda 21, gli ambientalisti ed i comitati sono costretti a ricorrere alle vie legali per vedere riconosciuti i basilari diritti d'accesso agli atti in materia ambientale, pur sanciti da norme nazionali e comunitarie. I tavoli di partenariato, previsti per legge, vengono ridotti a momenti in cui la regione comunica ciò che ha già deciso in altre sedi. Le perimetrazioni delle zone tutelate da norme europee vengono addomesticate per non dare fastidio alle grandi opere. Le valutazioni di incidenza ambientale sono ridotte a delle farse. Da ultimo, questa Regione è riuscita a produrre una proposta di legge sulla riforma della caccia che, oltre a trovare contrari ambientalisti ed animalisti, ha indignato anche la parte sana del mondo venatorio.
Ippolito Nievo definì questa regione un "piccolo compendio dell'universo", per la ricchezza di ambienti e di culture di cui è intriso.
Noi faremo di tutto perché questa ricchezza, che abbiamo ricevuto dai nostri padri e che abbiamo in prestito dai nostri figli e nipoti, possa essere salvaguardata garantendo la sopravvivenza delle Comunità Locali e di quella fittissima rete di piccole aziende in simbiosi con i territori che oggi si vorrebbero cancellare sotto il rullo compressore di presunte "grandi opere" e di interventi che puntano ad arricchire le tasche di pochi, a scapito dell'intera popolazione regionale.
Davanti a questa politica, ormai sfacciatamente garantista solo nei confronti degli interessi privati di grossi gruppi industriali, stiamo cercando e cercheremo di raddrizzare la bilancia, portando nelle discussioni anche le argomentazioni che rivestono un interesse pubblico.
A Lei, quale Ministro della Repubblica, chiediamo un impegno a garantire ed intensificare le funzioni di vigilanza sull'osservanza dell'operato della Regione in materia di tutela ambientale, che le Leggi e la Costituzione Le assegnano.
A Lei, quale segretario di partito, chiediamo di chiarire se la Sua forza politica condivida la definizione di "idioti" con cui il segretario regionale dei Verdi ha apostrofato le associazioni ambientaliste nel corso dell'ultimo congresso regionale.
La ringraziamo fin d'ora per l'impegno che vorrà spendere sulle questioni che ci accomunano.
Cordiali saluti
Comitato "Assieme per il Tagliamento"
Comitato P.A.S. "per altre strade"
W.W.F.
L.I.P.U.
Carnia in Movimento