Associazione Assieme per il tagliamento
Comitato - Notiziario - Comunicati Stampa - Cartografia - Galleria immagini - Le casse di espansione - Relazioni tecniche - Legislazione
Rassegna stampa: 1998 - 1999 - 2000 - 2001 - 2002 - 2003 - 2004 - 2005 - 2005-1 2005-2 - 2005-3 - 2006 - 2006-1 - 2007 - 2008 - 2009 - 2010 - 2011 - 2012 - 2013
Link utili - indice del sito - site map e-mail: info@assiemeperiltagliamento.org
Promuoviamo una petizione popolare per la revisione del Piano regionale delle infrastrutture di viabilità e logistica
i firmatari
- Legambiente FVG
- “Assieme per il Tagliamento”
- Comitato “Uniti per l’ambiente” contro la variante di Dignano
Udine, 27 Settembre 2013
Palazzo della Regione
IL TESTO DELLA PETIZIONE
Al Presidente del Consiglio regionale
Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
I SOTTOSCRITTI CITTADINI CHIEDONO CHE VENGA FERMATO E SOSTANZIALMENTE RIPENSATO IL PROGETTO RIGUARDANTE
LA VARIANTE STRADALE SUD DI DIGNANO
PERCHE’:
COSTEREBBE BEN 17 MILIONI DI EURO PER POCO PIU' DI UN CHILOMETRO DI STRADA SOLDI PUBBLICI DI TUTTI I CITTADINI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
L’ipotesi di evitare l’attraversamento del centro abitato di Dignano mediante la realizzazione di una circonvallazione a sud del paese che costerà oltre 13,3 milioni di Euro al chilometro risale a oltre 30 anni fa. L’opera risultava inserita prima nel Piano Urbanistico Regionale del 1978 e successivamente nel Piano Regionale della Viabilità, approvato nel 1989. L’indispensabile attualizzazione del progetto alla luce delle esigenze odierne e degli impatti sull’ambiente, sul paesaggio e sulla struttura insediativa dei territori interessati non è stata eseguita.
INUTILE
La variante avrebbe lo scopo di allontanare dal centro del paese il forte flusso di traffico pesante che uno studio di 10 anni fa aveva quantificato in 669 passaggi/ora. Una recente indagine, eseguita con gli stessi criteri, rileva che i mezzi pesanti in transito nel capoluogo sono pari a 194 unità/ora con un calo in percentuale di oltre il 70% rispetto al precedente studio. Alla luce di questi nuovi dati, non sembra più giustificabile un’opera di questo genere.
PERICOLOSO E NON RISOLUTIVO
Il congestionamento del traffico si verifica soprattutto sul ponte che attraversa il Tagliamento, costruito quasi cento anni fa e ora decisamente inadeguato a sopportare il traffico veicolare moderno. Appare illogica la volontà di innestare la variante in progetto su un ponte obsoleto e spesso sede per questo motivo di numerosi incidenti.
SI E' DECISO DI NON SOTTOPORRE IL PROGETTO ALLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (VIA)
Che avrebbe permesso di considerare e analizzare, le soluzioni alternative e gli effetti dell’opzione zero. Il progetto inoltre non è sostenuto da una necessaria analisi costi–benefici.
RISCHIOSO
Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del fiume Tagliamento indica che la variante di Dignano ricade interamente in area a pericolosità idraulica elevata. Tale opera, specialmente nella forma progettuale che ha attualmente (in rilevato), è un manufatto che concorre a ridurre la sezione di deflusso disponibile in caso di piena portando ad un ulteriore incremento della pericolosità idraulica nel tratto di fiume considerato. La conseguente riduzione dell’area golenale, spazio che serve al fiume per poter esondare, è amplificata dal fatto che la variante in progetto si innesterà su un lungo ponte a campate multiple e luce ridotta, che costituisce già di per sé ostacolo al deflusso di legname e altro materiale flottante durante le piene.
NON C'E' STATA TRASPARENZA
le decisioni sono state prese escludendo completamente la partecipazione delle comunità interessate, che non hanno potuto conoscere valutare e decidere tra le possibili alternative.
RICORDANDO LE DICHIARAZIONI PROGRAMMATICHE DELLA PRESIDENTE SERRACCHIANI
SULLA NECESSITÀ DI RIPENSARE E RIMODULARE UNA SERIE DI OPERE PREVISTE DECENNI FA,
COMPRESA LA VARIANTE DI DIGNANO,
SI CHIEDE l’avvio di un nuovo percorso decisionale da sviluppare entro una revisione generale e sostanziale del Piano Regionale delle Infrastrutture di Trasporto, della Mobilità delle Merci e della Logistica, che oggi contiene e giustifica questo ed altri progetti di opere previste da decenni.
CHE PERSEGUA
- l’obiettivo di favorire nuove modalità di trasporto delle persone e delle merci nell’area di progetto, minimizzando gli impatti sull’ambiente-paesaggio e con maggiori vantaggi per il sistema insediativo interessato.
CHE ASSUMA
- obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale su cui valutare la coerenza delle scelte attuate, accompagnati da una valutazione dei costi e dei benefici delle opere previste nonché delle necessarie alternative progettuali, tra cui sia compresa l’opzione zero;
- l’obiettivo di attivare un processo decisionale inclusivo e partecipato, dando modo alle comunità locali ed agli altri soggetti interessati di conoscere, valutare e decidere tra le diverse opzioni di carattere territoriale, sociale ed economico;
CHE PREVEDA
- la realizzazione esclusivamente degli interventi infrastrutturali ritenuti necessari, adeguatamente motivati e coerenti con gli obiettivi del piano stesso.
SOTTOSCRIVI ON LINE
Elia Mioni di LA
Franca Pradetto di A.p.Tagl.
Massimo Asquini C.Uniti Dignano
Prof.Ing. Roberto Camus
Dip. di Ingegneria ed Architettura dell’Università degli Studi di Trieste
RASSEGNA STAMPA
Petizione contro il Piano infrastrutture
28 settembre 2013 — pagina 15 sezione: Pordenone
Tornano a chiedere il dietrofront sul progetto della variante stradale sud di Dignano gli ambientalisti e stavolta lo fanno dando il via a una petizione popolare indirizzata alla Regione. La sottoscrizione, presentata ieri da Legambiente Fvg e dai comitati «Assieme per il Tagliamento» e «Uniti per l’ambiente», punta a una revisione generale del Piano regionale delle infrastrutture di trasporto, mobilità, merci e logistica che, oltre alla citata variante, contiene a detta degli ambientalisti opere vecchie anche di trent’anni, sulla cui utilità andrebbero effettuate approfondite verifiche. Quelle che i comitati hanno voluto realizzare a proprie spese per la variante di Dignano scoprendo una realtà ben diversa dall’istantanea realizzata a suo tempo da Fvg strade. Così, almeno, stando ai flussi di traffico lungo il ponte di Dignano rilevati dal Roberto Camus. Se uno studio realizzato nel 1998 e aggiornato nel 2010 quantificava in 699 i passaggi di mezzi pesanti ogni ora, il rilievo di Camus, risalente allo scorso marzo ed «eseguito – ha garantito il prof – con gli stessi criteri», rileva invece che i mezzi pesanti equivalenti in transito orario (ognuno dei quali equivale a 2,5 auto) sono appena 194, «significa – ha aggiunto il docente – che parliamo di circa 70 camion l’ora». (m.d.c.)