Spilimbergo 23-5-2024


Questo il mio intervento di ieri sera durante l'assemblea "un ecomostro sul Tagliamento" svoltasi a Spilimbergo. Buonasera ringrazio tutti, vedo in sala molta partecipazione e questo ci motiva ancor più nel proseguire il lavoro di informazione che stiamo facendo. Molte persone non hanno potuto partecipare per ragioni di spazio ma ci saranno altre serate come queste per permettere a tutti di poter assistere all'assemblea. Io sono Franca Pradetto del Comitato “Assieme per il Tagliamento” un’associazione costituita nel 2003 che ha per obiettivo la salvaguardia del nostro grande fiume e che da sempre propone che le uniche opere da fare sono quelle di ridare al fiume quelle golene che gli sono state tolte per ricreare gli spazi che servono alle sue acque per esondare in caso di piene.

Proprio in questa sala circa vent’anni fa informavamo i Cittadini sulle "casse di espansione", un'altra opera devastante, che detta da esperti non avrebbe recato beneficio alle popolazioni a rischio alluvionale ma che la regione voleva piazzare fra Pinzano e Dignano e che per fortuna fu stoppata dal lavoro dei Comitati e dalla petizione firmata da 24 mila Cittadini contrari.

Anche allora come oggi furono i comitati ad informare i Cittadini della colata di cemento che avrebbe irrimediabilmente distrutto la naturalità del fiume, che tutti ci invidiano, ad eccezione di chi ci Amministra che invece di apprezzare e valorizzare il patrimonio naturalistico che il corso d’acqua possiede riduce tutto in un assalto continuo al fiume cercando di realizzare solo opere di distruzione che sembrano accontentare solo progettisti e lobbie del cemento.

In questi giorni abbiamo letto dichiarazioni da parte di alcuni Assessori Regionali che si sono permessi di demonizzare i Comitati ai quali rispondiamo che non siamo demoni saliti dagli inferi per danneggiare alcunché; ma che al contrario siamo cittadini che rivendicano il nostro legittimo diritto, che in democrazia è ancora consentito, a dissentire su opere dannose calate dall’alto da Amministratori che si sentono di avere il diritto perentorio di decidere in tutta solitudine di piazzare opere a loro piacimento pericolose per gli abitanti del medio corso del fiume e devastanti per l’ambiente fluviale.

Le riunioni fatte a porte chiuse organizzate dall’assessore Scoccimarro a novembre avevano lo scopo di persuadere i Sindaci della Collinare della bontà delle opere e li convinse per due ragioni; la prima soddisfava chi si era tolto dai piedi la laminazione prevista sotto il ponte di Pinzano e la seconda la promessa di un ponte nuovo a Dignano che in cambio fungesse pure da laminazione. che invece non è nemmeno previsto dalla delibera regionale n.530 del 11 aprile 2024.

Per fortuna il Comitato, venuto a conoscenza dell’intenzione della Regione, si è attivato raccogliendo, con l’aiuto della consigliera Capozzi, tutti i documenti e le informazioni necessarie e con il prezioso aiuto dell’ingegnere Damiano Giorgio che dopo un lungo e approfondito studio degli allegati alla delibera approvata dalla regione ci ha fatto conoscere quale sia l'entità di questa mastodontica traversa laminante che altro non è che una enorme diga. che durante l’invaso metterebbe a rischio le Popolazioni e le loro case da nord a sud del ponte e che avrà un impatto devastante su tutto il territorio.

C’è chi si sente in diritto di minacciarci di procurato allarme, infatti alcuni Amministratori diremo poco informati, ritengono che ciò che diciamo non corrisponda al vero, ma queste sono accuse, atte a intimorirci, che rimandiamo al mittente dato che chi sta’ procurando allarme frà i cittadini è proprio la giunta regionale che ha approvato l’avvio della progettazione di una diga dentro le stanze del potere all’oscuro dei cittadini senza prima aver approfondito lo studio allegato  alla delibera che comprende esplicitamente le opere da fare che è stato depositato il 9 aprile e approvato in soli due giorni dalla giunta con la delibera dell’11 aprile.

Altra cosa che ci fa esitare è il piano degli interventi dell’autorità di bacino, che ha introdotto la traversa di Dignano nel piano gestione rischio alluvioni, è del dicembre 2023. In quel piano c’è scritto che la traversa è da fare e che avrà un costo presunto di 40 milioni. La giunta dopo 4 mesi ha approvato lo studio che la fa costare 200 milioni di euro senza porsi alcun problema, domanda da dove saltano fuori tutti quei soldi? Lo studio commissionato doveva tener conto delle alternative ma non lo fa. Perché presenta solo la diga come fosse l’unica opera, in realtà c’è anche la traversa a Madrisio e le casse di espansione a Varmo anche queste sono preventivate per 70 milioni di euro ma quanto ci costeranno? 5 volte in più anche queste? E chi paga? E quali saranno le conseguenze di quest’opere? Immaginiamo che queste opere, delle quali non sappiamo quali siano le conseguenze, vengano finanziate sempre dalle tasche dei cittadini togliendo loro sanità e istruzione come di fatto sta avvenendo

Ora gli assessori Ammirante e Scocimarro dicono di essere disponibili a valutare altre opere e che penseranno ad altre soluzioni ma come? Tante idee e molto confuse che certamente non confondono i Cittadini, che non se la bevono cosi con qualche riga sui giornali. Noi chiediamo il ritiro immediato della delibera che dà il via all’iter progettuale della "diga" sul Tagliamento fra Dignano e Spilimbergo, un ecomostro che i Cittadini sono fermamente convinti di non volere.

Poveri noi in che mani mi verrebbe da dire per fortuna che l’Europa c’è, perché il Parlamento europeo nella seduta del 27 febbraio 2024 ha approvato la legge sul ripristino della natura, segnando un passo significativo verso il ripristino degli ecosistemi europei.

Investire nel ripristino della natura europea è vitale per il nostro benessere futuro, soprattutto alla luce delle crescenti minacce legate ai cambiamenti climatici come siccità, incendi e inondazioni.

La natura svolge un ruolo cruciale nel mitigare il cambiamento climatico e consentire alle economie di adattarsi ai suoi impatti. Il tutto secondo la Strategia dell’Ue sulla Biodiversità che entro il 2030 punta a ripristinare la connettività naturale dei fiumi, delle loro zone rivierasche e delle loro pianure alluvionali, anche attraverso l'eliminazione delle barriere artificiali, come stabilito nella seduta del 27 febbraio 2024 dal Parlamento Europeo. Riassumendo questa direttiva impone che da ora l’obiettivo dei paesi dell’unione sia di ripristinare gli spazi che servono ai fiumi per esondare e obbliga la rimozione di opere che possano influire negativamente sul corso naturale dei fiumi.

Ora concludo ringraziando i componenti del comitato Assieme per il Tagliamento e la Signora Sabrina Giacomello che assieme agli Amici di Spilimbergo si stanno dando da fare per organizzare queste assemblee informative e per raccogliere le firme della petizione che abbiamo avviato in questi giorni e invito per chi volesse firmarla che potrà farlo nell’altra sala all’uscita.

Il Comitato Assieme per il Tagliamento applaude il Rendering realizzato dall’arch. Davide Lauretano e lo ringrazia per il significativo il lavoro svolto che ci ha permesso di vedere l’ecomostro in funzione.

Ora passo la parola all’ing. Giorgio Damiano che ringraziamo di cuore per la collaborazione che dai tempi del Laboratorio Tagliamento non manca mai di darci buona serata.


F.P.